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Convegno “Educazione, diversità e cittadinanza inclusiva”

Quale ruolo per la scuola nel contrasto all’estremismo religioso violento ?
20 Maggio 2016

ore 14,00 – 19,00

 Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione

Università di Roma Sapienza
Via Salaria 113, Roma

Aula B8

Gli attacchi recenti – da Parigi al Medio Oriente, all’Africa, agli Stati Uniti, alla Turchia e ancora, di nuovo nel cuore dell’Europa – ripropongono con forza interrogativi sui processi di radicalizzazione religiosa violenta e sul loro contrasto. A fianco di misure basate prettamente sul rafforzamento della sicurezza interna agli stati membri, l’Europa promuove in misura crescente politiche improntate al cosiddetto soft power, ovvero interventi di prevenzione sociale e culturale, mirati all’incremento di una consapevolezza diffusa, allo sviluppo della coesione sociale, alla produzione di informazioni e ‘narrazioni’ alternative alla propaganda diffusa sul web. In questo quadro, ad essere chiamate a sostenere la sfida sono non tanto o non solo le forze dell’ordine, quanto le istituzioni culturali, le agenzie della socializzazione, le organizzazioni della società civile e le comunità territoriali, anche religiose, in primis islamiche.

Il Convegno, organizzato dalla Rivista ‘Scuola Democratica. Learning for Democracy’ in collaborazione con il Centro Studi e Documentazione su ‘Religioni e Istituzioni Politiche nella Società Post-Secolare’ (CSPS) dell’Università di Roma Tor Vergata e il Master in Mediazione Sociale e Conciliazione del Dipartimento di Scienze Sociali e Economiche, Università di Roma Sapienza, propone una riflessione sul ruolo della scuola nel processo di prevenzione e di contrasto della fascinazione da parte delle giovani generazioni nei confronti dell’integralismo e del terrorismo su base religiosa.

La riflessione trae le mosse dal confronto pubblicato nelle pagine dell’ultimo numero di Scuola Democratica (3/2015), che ha visto il contributo del noto scienziato dell’educazione francese Denis Meuret, La scuola e il contrasto alla fascinazione per il terrorismo religioso, e i commenti degli studiosi François Dubet, Alessandro Cavalli e Donatella Palomba. L’analisi ha investito le diverse matrici filosofico-politiche dei modelli educativi scolastici (partendo dalla polarità che vede ai suoi estremi il modello repubblicano francese e quello democratico statunitense) e la loro capacità di incidere positivamente sull’attitudine dei giovani alla convivenza democratica. Gli esiti educativi che gli autori riconoscono come capaci di contribuire a prevenire tentazioni integraliste sono l’esercizio e il rafforzamento del pensiero critico, la valorizzazione delle diversità, l’abitudine al confronto, lo sviluppo del senso di appartenenza e di una cittadinanza inclusiva.

Si aprono tuttavia interrogativi sostanziali sui principi, stili e metodi cui la scuola possa ricorrere per perseguire questi obiettivi.

Il Convegno esplora, in particolare, approcci, risorse e difficoltà della scuola nel maneggiare le possibili controversie legate alla diversità delle appartenenze culturali e religiose degli studenti, delle loro famiglie e comunità di riferimento, lavorando alla promozione di una cittadinanza inclusiva. La riflessione vuole mettere a fuoco, inoltre, il legame tra le questioni richiamate e la dimensione urbana attraverso la ricostruzione del rapporto tra istituzioni scolastiche, famiglie e comunità religiose nella periferia di Roma.

Programma

14,00 – Apertura dei lavori

Sandro Bernardini, Direttore del Dipartimento di Scienze Sociali e Economiche (DiSSE)
Antonietta Censi, Direttore del Master in Mediazione Sociale e Conciliazione

14,15 – Temi e questioni aperte: a partire da SD n. 3/2015

Introduce e coordina Luciano Benadusi, Direttore di Scuola Democratica

Intervengono: Fabrizio Battistelli, Università di Roma Sapienza Antimo Farro, Università di Roma Sapienza Renata Pepicelli, Università LUISS

Mariagrazia Santagati, Università Cattolica S.C. Milano, Fondazione ISMU

16,30 – Punti di vista e esperienze nella periferia di Roma

Introduce e coordina Vittorio Campione, Vice Direttore di Scuola Democratica

Intervengono:
Vania Borsetti, Insegnante Scuola primaria Pisacane

Piero Vereni, CSPS Università di Roma Tor Vergata

Ejaz Ahmad, Mediatore interculturale e giornalista

La riflessione trae le mosse dal confronto pubblicato nelle pagine dell’ultimo numero di Scuola Democratica (3/2015), che ha visto il contributo del noto scienziato dell’educazione francese Denis Meuret, La scuola e il contrasto alla fascinazione per il terrorismo religioso, e i commenti degli studiosi François Dubet, Alessandro Cavalli e Donatella Palomba. L’analisi ha investito le diverse matrici filosofico-politiche dei modelli educativi scolastici (partendo dalla polarità che vede ai suoi estremi il modello repubblicano francese e quello democratico statunitense) e la loro capacità di incidere positivamente sull’attitudine dei giovani alla convivenza democratica. Gli esiti educativi che gli autori riconoscono come capaci di contribuire a prevenire tentazioni integraliste sono l’esercizio e il rafforzamento del pensiero critico, la valorizzazione delle diversità, l’abitudine al confronto, lo sviluppo del senso di appartenenza e di una cittadinanza inclusiva.

Intervengono:
Vania Borsetti, Insegnante Scuola primaria Pisacane

Piero Vereni, CSPS Università di Roma Tor Vergata

Ejaz Ahmad, Mediatore interculturale e giornalista

18,00 – Discussione aperta

18,45 – Chiusura dei lavori

Antonietta Censi, Direttore del Master in Mediazione Sociale e Conciliazione

Scuola democratica
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