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Riflessioni sulla Buona Scuola

di Anna Armone (funzionario della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Direttore responsabile della Rivista Trimestrale di Scienza dell’Amministrazione Scolastica) in risposta all’articolo Discutiamo lo sviluppo della Buona Scuola –
L’introduzione del Piano Triennale dell’offerta formativa introduce un elemento di programmazione strategica che già le Amministrazioni Pubbliche utilizzano nella fase successiva alla programmazione economico finanziaria. Per applicare un tale modello della scuola bisogna creare un tessuto connettivo che renda effettivo il controllo da parte del MIUR non solo dal punto di vista finanziario ma anche della coerenza con gli obiettivi ordinamentali da perseguire ex art. 2, comma 3 del ddl.

di Loredana Leoni (dirigente scolastica) in risposta all’articolo Discutiamo lo sviluppo della Buona Scuola –
Un Disegno di Legge per far rinascere l’autonomia scolastica. Questo potrebbe essere il titolo del processo avviato dalla Buona Scuola e che approderà nei prossimi giorni alla Camera. Un Disegno di Legge che si presenta abbastanza diverso dal documento di partenza: all’inizio molti aspetti apparivano, al di là degli slogan, piuttosto burocratizzati. Un documento ministeriale. L’attuale Disegno di Legge ribalta decisamente l’approccio.

di Federica Roccisano (Università Cattolica di Milano) in risposta all’articolo “Discutiamo lo sviluppo della Buona Scuola” –
Leggendo il ddl sulla Buona Scuola presentato lo scorso 12 marzo dal Governo Renzi e dalla Ministra Stefania Giannini è difficile nascondere alcune perplessità su punti controversi che rischiano di colpire il tessuto sociale delle aree più deboli e quindi di tutte le regioni meridionali.

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di Dora Russo (Attivista dell’Associazione PrimaVera Casale) –

Proprio attraverso questa suggestiva domanda i giovani di Casal di Principe hanno inaugurato una stagione di attenzione e di impegno intorno al tema dell’occupazione giovanile, con il Convegno Giovani e Lavoro tenutosi il 5 Marzo 2015 presso la Sala Consiliare del Comune di Casal di Principe.

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Si riapre il dibattito. Dopo il confronto sul documento “La buona scuola” è tempo di discuterne lo sviluppo avvenuto con il disegno di legge delega del governo che dà uno sbocco sul piano normativo al processo avviato da quel documento e proseguito con la consultazione e con le ulteriori elaborazioni ministeriali.

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di Fiorella Farinelli (Esperta di sistemi scolastici e formativi) –
Perché il piano straordinario di assunzioni si materializzi il prossimo 1 settembre, i lavori parlamentari dovrebbero essere velocissimi, non più di qualche settimana. Ci sono però punti caldi che obbligano alla massima attenzione.

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di Anna Orsi (Dottoressa in Scienze dei servizi giuridici) –
In Italia, pur essendo sempre stato presente, il contratto di apprendistato non è stato sfruttato al meglio e non ha reso gli effetti tanto attesi e, nello stesso tempo, accertati in altri Stati europei. Oggi il disegno di legge “La Buona Scuola” del Governo Renzi evidenzia un passo avanti per l’istituto, in quanto si incammina verso un sistema di alternanza scuola-lavoro.

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Una professoressa del Maine (USA) ha vinto la prima edizione Global Teacher Prize, quello che alcuni già chiamano “il premio Nobel della Scuola”. La professoressa riceverà un milione di dollari a rate per dieci anni (a patto di insegnare per almeno altri cinque). Ha deciso di donare la somma alla sua scuola.

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RECENSIONE e INTERVISTA di Paola Benadusi Marzocca (esperta di editoria per bambini e ragazzi) –
Raccontando le sue disavventure nel romanzo CECILE, IL FUTURO E’ PER TUTTI (Giunti), la Murail descrive la figura della maestra per eccellenza, ormai in disuso in Italia, più appartenente alla storia della letteratura che alla realtà.

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segnalato da Primo Alatri (ex-insegnante di scuola elementare) –
Il film del ’72 è di nuovo accessibile dal sito rai.tv e rappresenta l’occasione per reimmergersi in un’epoca di sperimentazione didattica che anelava una scuola antiburocratica e inclusiva.

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segnalato da Erica Melpedro (neo-insegnante di scuola elementare) –
In un articolo per Huffingtonpost una insegnante canadese si rammarica per l’anacronismo di diverse pratiche di insegnamento che si continua a proporre agli studenti, nonostante la ricerca abbia mostrato la loro inadeguatezza. Tra queste l’orario di inizio delle lezioni, la costrizione a stare seduti, la disincentivazione della collaborazione, le classi per età etc.

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di Stefano Boffo (esperto di formazione e mercato del lavoro) e Roberto Moscati (nuclei di valutazione dell’Università IULM e dell’Università di Milano-Bicocca) –
Nel corso degli ultimi anni le università di pressoché tutti i paesi sono state oggetto di nuove richieste provenienti dall’economia e dalla società. Ne è derivato lo svilupparsi di nuove attività definite di Terza Missione dato che non riguardano né formazione né ricerca. Una ricerca internazionale (il Progetto E3M-Indicators and Ranking Methodology for University’s Third Mission) ha teso a identificare metodi e sistemi utili per identificare e valutare le attività di Terza missione nelle università europee.

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di Stefano Casarino (insegnante di Lettere nei Licei, Presidente della Delegazione di CN dell’A.I.C.C.) –
A partire dall’iniziativa del CIDI di Torino su “Sì, allora cambiamo la scuola (davvero!)”, tenutasi mercoledì 11 febbraio, l’autore si interroga su quale idea di scuola si voglia realizzare oggi. Se manca un progetto, una visione sistemica, un insieme coeso ed articolato di valori fondanti, viene meno qualunque seria e credibile possibilità di innovazione.

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di Anna D’Auria (Dirigente Scolastico I.C. “Via Cassia Km 18.700″ di Roma) Commento all’articolo “Come si finanzia la Buona Scuola” di Francesco Pastore pubblicato su Learnig4

Nell’ evidenziare lo stretto rapporto esistente tra PIL e declino del sistema scolastico italiano, l’articolo di Pastore avanza valide ipotesi che integrano quelle già presenti nella Buona Scuola per evitare sprechi e trovare risorse aggiuntive per l’attuazione del piano di riforma del Governo Renzi. Tuttavia con uno sguardo tutto interno al mondo della scuola, in relazione ai diversi aspetti affrontati nell’articolo, vorrei condividere alcune osservazioni.

Scuola democratica
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