Un esempio per ispirare il Piano dell’Offerta Formativa degli Istituti Scolastici
di Tiziana Guerrini
[l’articolo che segue risponde alla chiamata al DIBATTITO EDUCAZIONE CIVICA ORA. Per vedere l’articolo di avvio del dibattito clicca QUI]Educazione Civica. Costituzione 2030: si chiamerà cosi’ il percorso che l’I.T.T.S. A. Volta di Perugia avvierà dal prossimo settembre per rispondere all’introduzione obbligatoria dell’Educazione Civica da parte del Ministero dell’Istruzione con la legge n.92 del 20 agosto 2019. In realtà, non si tratta di un qualcosa di nuovo o di profondamente rivoluzionario perché l’Istituto in cui lavoro e nel quale coordino le attività di Cittadinanza e Costituzione, grazie alla particolare sensibilità della Dirigente Scolastica Rita Coccia, da anni ormai è seriamente e concretamente impegnato in percorsi strutturati che vogliono coinvolgere gli studenti e creare e potenziare quel sentimento di appartenenza e consapevolezza civica di cui il nostro Paese, l’Europa e il Mondo intero hanno terribilmente bisogno. Infatti, il grande ed evidente cambiamento socio-culturale degli ultimi anni ha comportato spesso la perdita di identità e di valori di riferimento e, in tale panorama, è diventato fondamentale ricostruire una cultura della legalità nelle nuove generazioni. E’ anche dalla scuola, anzi, soprattutto dalla scuola che deve partire l’educazione al rispetto delle regole e alla corresponsabilità perché da sempre è il luogo privilegiato per insegnare ed educare alla cultura della cittadinanza, sviluppando un forte senso di appartenenza alla comunità ed una coscienza critica per diventare cittadini liberi e soggetti responsabili del proprio futuro e di quello della società.
Il lavoro svolto in passato rappresenterà, quindi, un validissimo punto di riferimento per progettare un percorso strutturato e curricolare come richiesto dalla normativa a partire dall’anno scolastico 2020-2021. Le tante iniziative realizzate ed ancora in atto hanno soddisfatto esigenze diverse ed hanno creato una rete di relazioni con le Istituzioni del territorio regionale, nazionale, europeo ed internazionale che dovranno essere mantenute e fortemente consolidate per dare un senso profondo e concretamente verificabile a quanto svolto.
La strada percorsa in questi anni ha fatto riflettere i nostri studenti su diversi aspetti dell’ampia e complessa pagina di Cittadinanza e Costituzione; sono state individuate, infatti, alcune aree tematiche di intervento e di approfondimento come:
– Cittadinanza italiana, europea e mondiale. Gli studenti incontrano le Istituzioni: uscite didattiche e visite guidate presso la Regione Umbria, la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica; viaggio d’istruzione presso le Istituzioni europee a Strasburgo (Parlamento Europeo e Consiglio d’Europa); uscite didattiche e visite guidate presso la Corte Costituzionale; simulazione delle attività diplomatiche mondiali presso la sede dell’ONU a New York all’interno del progetto “NHSMUN”, National High School Model United Nations;
– Cittadinanza e legalità: Sulle orme di Giovanni: in collaborazione con la Fondazione Falcone, gli studenti partecipano ad un percorso di conoscenza del fenomeno mafioso e di acquisizione di una cittadinanza attiva e rispettosa delle regole anche attraverso la partecipazione alle “Celebrazioni del 23 maggio” a Palermo e alla “Nave della legalità”;Officina Rosa: in collaborazione con le Forze dell’Ordine, Associazioni locali e pscicologi/esperti, gli studenti partecipano ad un percorso di conoscenza del fenomeno della violenza di genere e di costruzione di comportamenti corretti con particolare attenzione all’educazione affettiva;
– Cittadinanza e sostenibilità ambientale: Facciamo 17 goal. Traformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile: gli studenti partecipano a concorsi ed iniziative pubbliche locali e nazionali per conoscere l’ambiente, imparare a rispettarlo ed assumere atteggiamenti responsabili;
– Cittadinanza economica: Educazione finanziaria: in collaborazione con NeXt – Nuova Economia per Tutti, gli studenti del triennio partecipano ad un percorso volto a favorire lo sviluppo di conoscenze, capacità e competenze che permettono al cittadino di divenire un agente economico consapevole e rispettoso delle regole del vivere civile, comprendendo il mondo economico che lo circonda;
– Cittadinanza e salute: Viva Sofia: in collaborazione con il Service Nazionale Lions e il Lions Club Perugia Host, si organizza una formazione di Primo Soccorso e Disostruzione delle vie aeree superiori con lo scopo di fornire conoscenze e procedure utili a salvaguardare la vita; l’iniziativa è aperta ai genitori e agli studenti per promuovere una cultura di benessere e di reciprocità; Progetto Martina: in collaborazione con il Service Nazionale Lions e il Lions Club Perugia Host, si organizza un percorso di formazione sanitaria per informare sulle modalità di lotta ai tumori, sulla possibilità di evitarne alcuni, sull’importanza della diagnosi tempestiva e sulla necessità di impegnarsi in prima persona; Lotta all’uso-abuso di alcool, droghe e fumo: in collaborazione con la Fondazione Veronesi e/o con Associazioni locali, gli studenti partecipano a percorsi di conoscenza delle conseguenze di alcuni stili di vita e di costruzione di un’educazione alla salute che implica anche aspetti di natura relazionale e valoriale.
Partendo da quanto fatto, quindi, si può cominiciare a guardare al prossimo futuro e, insieme al bisogno di una profonda riflessione che necessita anche di risposte su come sarà la nostra scuola a settembre, possiamo iniziare a delineare le caratteristiche generali dell’introduzione dell’Educazione Civica. Prima di passare ad un esempio concreto che possa rappresentare un valido spunto di inizio di progettazione per molti Dirigenti e Docenti, è doverosa una considerazione che credo molti abbiano già fatto: siamo sicuri che 33 ore possano essere realmente sufficienti per attuare percorsi efficaci? Credo proprio di no. L’Educazione Civica dovrà realmente servire per educare alla cittadinanza democratica e non può bastare solo l’insegnamento perchè, per raggiungere gli obiettivi con serietà, sarà fondamentale la pratica che ha come conseguenza l’interiorizzazione di quanto appreso. Proprio per questo motivo, sono convinta che tutti i percorsi programmati all’interno dell’Educazione Civica avranno un senso solo se non esclusivamente inseriti nel curricolo progettuale delle almeno 33 ore con un’ora alla settimana o pacchetti più consistenti di ore anche in forma non periodica. Si correrebbe il rischio, infatti, di inserire una nuova e troppo generica disciplina affrontata in maniera frontale e senza risultati concreti; per questo motivo, la proposta dell’I.T.T.S. A. Volta di Perugia è quella di attivare un curricolo valutativo che vede l’Educazione Civica non come semplice materia, ma come un processo complesso di crescita culturale e civica che rispecchia perfettamente quanto proposto dal PTOF.
In questo modo, non solo le 33 ore annue obbligatorie saranno effettivamente molte di più perchè non inserite in un rigido quadro orario, ma si potranno realizzare attività che non tengono solo conto del prodotto, ma soprattutto del processo. E, se ci pensiamo bene, la vera grandezza educativa della “novità” è proprio questa perchè, come più volte ha ripetuto Piero Calamandrei, trasformare i sudditi in cittadini è miracolo che solo la scuola può compiere.
Siamo allora pronti per contribuire a questo straordinario e lungimirante miracolo che non deve avere il sapore di qualcosa di metafisico o utopistico, ma di attuabile con la professionalità e il senso di responsabilità che anima ogni giorno il lavoro di tanti Dirigenti e di tanti Docenti. I nostri studenti sono in grado, molto più di quanto crediamo, di cogliere la passione che mettiamo in ogni singola lezione, in ogni tentativo di rendere la didattica più innovativa ed avvincente, in ogni azione volta a renderli persone migliori. Non dimentichiamo che la testimonianza più forte per loro è il nostro esempio, quello che facciamo, come ci comportiamo, cosa contribuiamo a costruire; e allora, niente può demoralizzarci, neanche la grande incertezza che ci sta accompagnando da settimane su come sarà e su come si farà la scuola a settembre, né tantomeno la preoccupazione per delle Linee Guida sull’insegnamento dell’Educazione Civica tante volte promesse e mai arrivate. Come sempre, a fare la differenza sarà il nostro lavoro e la straordinaria voglia di dare ai nostri giovani la speranza per una società migliore che devono consapevolmente conoscere, rispettare ed aiutare a nobilitare.
Come fare?
Partire innanzitutto dalla conoscenza di alcuni principi basilari della nostra Costituzione, come il principio democratico, personalista, pluralista, solidaristico, di uguaglianza, lavorista, di indivisibilità della Repubblica, autonomista, di laicità dello Stato e dello Stato di cultura; proseguire con l’integrazione dei punti cardine della Dichiarazione universale dei diritti umani come esempio di documento concreto e di contratto tra i governi e le persone in tutto il mondo; concretizzare, infine, la conoscenza dei pilastri di Cittadinanza e Costituzione nazionali ed internazionali attraverso il contributo personale e di gruppo per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030. Proprio quest’ultima rappresenta e rappresenterà per il nostro Istituto la chiave per aprire tutti i progetti e tutte le attività di Educazione Civica che verranno programmati ed attuati; infatti, con il suo carattere universale e con la lista dei 17 Goals da raggiungere e che riguardano tutte le dimensioni della vita umana e del pianeta, consente di strutturare un curricolo valutativo per contribuire al Goal 4: Istruzione di qualità, e in particolare al Target 4.7: Entro il 2030, assicurarsi che tutti gli studenti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso, tra l’altro, l’educazione per lo sviluppo sostenibile e stili di vita sostenibili, i diritti umani, l’uguaglianza di genere, la promozione di una cultura di pace e di non violenza, la cittadinanza globale e la valorizzazione della diversità culturale e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile.
Istruzione di qualità significa, dunque, far sì che i nostri studenti conoscano i problemi ed abbiano le competenze necessarie per collaborare a risolverli attraverso il rispetto assoluto delle regole: questa è la vera missione dell’introduzione dell’Educazione Civica in tutti gli ordini di scuola.
Si spiega così anche il nome scelto per il nostro percorso, cioè Educazione Civica. Costituzione 2030 che vuole rappresentare, in questo dibattito, un esempio concreto per ispirare il Piano dell’Offerta Formativa delle Istituzioni Scolastiche. Innanzitutto, va chiarito che non si tratta di una scelta didattico-disciplinare, ma didattico-educativa e questo perché l’Educazione Civica ha una componente trasversale che non riguarda solo il Docente di Diritto e di Storia, ma tutto il Consiglio di Classe. Inoltre, solo così si può realizzare l’interconnessione con le educazioni non del tutto riconducibili a specifiche discipline, come ad esempio l’educazione stradale, alla salute e al benessere, al volontariato e alla cittadinanza attiva. Quindi, sia nella fase organizzativa che in quella valutativa, oltre alla figura del Coordinatore, sarà centrale quella del Dirigente e di tutti i Docenti per far veramente capire agli studenti che non si tratta di una nuova materia, ma di qualcosa di più profondo che va a costruire il loro essere donne e uomini protagonisti consapevoli del loro domani. La scelta di muoverci verso una progettazione didattico-educativa e non didattico-disciplinare permetterà anche di evitare la discussione su cosa contrarre per introdurre l’Educazione Civica, evitando ai Dirigenti, già provati dalla situazione emergenziale vissuta ed ancora in atto in un clima non proprio chiaro, di rispondere alla necessità di “togliere” le ore a qualcuno per far tornare i conti.
Educazione Civica. Costituzione 2030:
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le 33 ore annue previste dalla legge n.92 del 20 agosto 2019 non verranno svolte secondo un rigido quadro orario (un’ora a settimana svolta dall’insegnante di diritto), ma verranno organizzate secondo una struttura obbligatoria, ma flessibile e dipendente dalle esigenze progettuali per una buona e sensata riuscita della/e attività proposta/e;
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tutte le attività di Educazione Civica avranno il carattere collegiale del Consiglio di Classe, ma verranno coordinate e valutate dal docente referente;
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il voto finale risulterà dalla media delle singole valutazioni attribuite dai docenti referenti per ogni attività svolta e comunicate al Docente Coordinatore prima dello scrutinio intermedio e finale;
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ogni studente avrà un Portfolio digitale che dovrà accuratamente compilare per certificare le ore e le attività svolte e che verrà periodicamente controllato dal Docente Coordinatore;
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le attività proposte potranno essere inserite nei PCTO per consentire una migliore gestione delle ore obbligatorie;
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tutte le attività progettuali proposte dai Consigli di Classe dovranno essere in piena corrispondenza con quanto esplicitato nel PTOF d’Istituto, volte al raggiungimento delle fondamentali competenze di cittadinanza digitale e collegate, dove possibile, ad uno o più Goals dell’Agenda 2030.
Al di là delle proposte, di quello che effettivamente si potrà fare e, soprattutto, come, per non lasciarsi trovare impreparati a settembre e dover ricorrere a frettolose ed inefficaci soluzioni, ciò che conta realmente è avere ben chiara la mission che si vuole raggiungere con l’Educazione Civica. Se ci si accontenta di adempiere all’obbligo delle 33 ore, forse basterà organizzare qualche piccola attività di volontariato, un incontro con un esperto, un’uscita didattica al cinema o in un sito storico … e il gioco è pressappoco fatto! Ben diversa sarà la ragionata ed efficace organizzazione di percorsi strutturati che siano realmente funzionali a sviluppare nei nostri studenti le competenze chiave di cittadinanza e l’interiorizzata consapevolezza che solo conoscendo ed agendo responsabilmente si può veramente fare la differenza come cittadini. Per il momento tocca a noi farla come Docenti.
Lascio la mia ultima riflessione alle parole di un uomo che mi guida quotidianamente nel lavoro e nella vita personale, un uomo che i nostri studenti hanno il dovere di conoscere ed amare se vogliono veramente poter essere seguaci della legalità, del rispetto delle regole, del buon senso civico e dell’onestà nella sua forma più alta. Questo uomo è Giovanni Falcone che ci ha lasciato un grande compito da svolgere perché gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini. Quelle gambe sono anche le nostre e quelle dei nostri studenti e, se la strada da percorrere sarà spesso in salita, continuiamo ad andare avanti, senza fermarci, senza indugiare, ma apprezzando con passione ogni singolo passo.