ALTRE FONTI: Marie-Aude Murail CECILE, IL FUTURO E’ PER TUTTI
RECENSIONE e INTERVISTA di Paola Benadusi Marzocca (esperta di editoria per bambini e ragazzi)
Ironia e leggerezza mescolate a serietà e impegno si ritrovano in tutti romanzi della scrittrice francese Marie-Aude Murail, pubblicati in Italia dalla Giunti. Quello che in particolare colpisce leggendoli è la presenza di protagonisti giovani, indipendenti e ribelli dinanzi all’ipocrisia degli adulti e alle ingiustizie del mondo. Inoltre, pur affrontando temi scottanti e di travolgente attualità sociale, basti pensare a OH BOY,in cui uno dei protagonisti è omosessuale , e a MIO FRATELLO SIMPLE, premiato nel 2008 alla Fiera del Libro di Francoforte, come miglior romanzo della categoria “young adult”, che racconta la convivenza di un gruppo di studenti con un ragazzo “ritardato mentale”, non si avverte nelle sue storie alcuna intenzione di educare.
In genere i veri romanzi hanno poco a che fare con doveri, prediche moralistiche e insegnamenti , e questo tanto più vale, quando l’eroina di una storia è per l’appunto una maestra. Proprio una maestra classica, una di quelle che parlano secondo il linguaggio delle maestre, che dovrebbe essere dolce, accomodante e accattivante; fatto di parole sillabate ai bambini per accompagnarli con serenità all’apprendimento della lettura , della scrittura e dei numeri ,senza ricorrere a urla o rimproveri. Perché non c’è niente che blocchi e stordisca di più. Con semplicità e umiltà chi insegna deve cercare di comprendere nella sua specificità il carattere di ogni alunno, perché dentro di lui c’è un piccolo universo da rispettare. Nessun bambino è uguale a un altro, ognuno ha i suoi tempi, i suoi limiti,le sue difficoltà, le sue abilità e inclinazioni; lo sa bene Cécile, la maestra che tutti avrebbero voluto avere.
Raccontando le sue disavventure nel romanzo CECILE, IL FUTURO E’ PER TUTTI (Giunti), la Murail descrive la figura della maestra per eccellenza, ormai in disuso in Italia , più appartenente alla storia della letteratura che alla realtà. Anzitutto Cècile è molto giovane, come le maestre di una volta, quasi una ragazzina, “una qualsiasi”, ma con le idee chiare malgrado un po’ di timidezza; soprattutto è piena di entusiasmo e di buone intenzioni; desiderosa di trasmettere qualcosa della sua esperienza, oltre che insegnare a leggere e a scrivere ai piccoli alunni della prima elementare.
Che cosa ha di tanto speciale questo romanzo? Riesce a cogliere la parte più vera e inaccessibile della personalità dei vari personaggi che lo animano, con un’ottica nuova rispetto ai luoghi comuni e con un gusto dello scherzo che provoca un notevole divertimento. Insomma in certi momenti fa proprio ridere!
Chi l’avrebbe detto, pensa Cècile, appena entra in classe, che l’istituto sia rimasto aperto grazie alla presenza di 12 bambini ivoriani, scappati dalla Costa d’Avorio dopo un colpo di stato? Il suo stupore aumenta quando viene a sapere che vivono con la famiglia in una stazione ferroviaria in disuso alla periferia di Parigi. Questi sono gli antefatti. Il romanzo si svolge poi nelle vie di Parigi dei nostri giorni e non solo apre un mondo di sentimenti, ma presenta tutta una serie di “streghe” e “fate” che camminano per la strada , simili a quelle che ritroviamo in alcuni romanzi di Roald Dahl e anche tanti “orchi”, ma accanto a questi, non mancano per fortuna i “giganti” buoni.
Considerando il successo dei suoi libri, quale verità – chiedo alla scrittrice – hanno colto i giovani per rimanerne colpiti?
“I ragazzi è bene che sappiano fin da bambini che nulla è semplice: al contrario ci vogliono molto humor, amore,sostegno reciproco e buona volontà. Altrimenti la gran parte non potrebbe godere di quella fetta di felicità che è giusto che ognuno abbia su questa terra. Parlare con realismo e onestà arricchisce la loro percezione del mondo anche negli aspetti più difficili e meno attraenti”. “
Progetti, sogni, paure: quali sono in realtà le via da seguire?
“Va dove ti porta il cuore sarebbe senza dubbio la mia filosofia .Cècile ha una vocazione , ci tiene e diventa maestra di scuola. Cerco di far capire ai miei giovani lettori che il mondo che ci circonda è interessante, vale la pena farne parte. E infine metto in scena gente diversa,a volte emarginati,esclusi,come omosessuali, handicappati , senzatetto. Sono i miei personaggi e talvolta diventano anche i personaggi preferiti del lettore: ecco a cosa valgono tutti i discorsi sul diritto alla differenza, aggiungiamo nel rispetto della legge.”
Lei ha scritto anche libri per adulti: che differenza c’è quando ci si rivolge ad un pubblico di ragazzi?
“La sofferenza e l’infelicità che ci circondano, mi autorizzano in qualche modo a scrivere romanzi che abbiano un lieto fine, che trasmettano gioia di vivere e che abbiano uno sguardo attento e intenso verso le persone che ci stanno intorno. Non descrivo vicende sentimentali, piuttosto i protagonisti dei miei romanzi devono affrontare prove quasi iniziatiche. Direi che è proprio questa, la componente che contraddistingue i romanzi destinati ai giovani. Si tratta di storie di formazione alla fine delle quali i personaggi coinvolti crescono e diventano fiduciosi e pieni di coraggio verso la vita che hanno davanti.”