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Contributo ANP sulla Buona Scuola

Contributo ANP sulla Buona Scuola

di ANP associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola

Sintesi del contributo in risposta all’articolo “Per avere una buona scuola ci vuole una buona discussione”

Dal punto di vista dell’Anp un’analisi del documento governativo “La Buona Scuola” deve prendere in considerazione quello che questo contiene:

1) dirigenti 2) docenti 3) sistema; ma anche quello di cui si fa scarso o nessun cenno: 4) studenti e, più in generale, le condizioni che fanno di una scuola una “buona scuola” dal punto di vista di chi la frequenta.

Rispetto al punto 1) Dirigenti, le questioni rilevanti dal nostro punto di vista riguardano:

  1. il profilo del dirigente ed il suo inquadramento
  2. i suoi poteri per quanto riguarda il personale in servizio 
  3. i suoi poteri per quanto riguarda la scelta del personale da assumere 
  4. il rapporto fra la funzione del dirigente scolastico e quella del dirigente tecnico 

Rispetto al punto 2) Docenti, anche qui ci sono diversi argomenti sui quali intendiamo prendere posizione:

  1. l’assunzione dei 150.000 “precari”
  2. il procedimento di valutazione del merito
  3. la figura del “mentor”
  4. il nuovo modello di progressione economica

Riguardo al punto 3) Sistema, due in particolare i punti rilevanti a nostro avviso:

  1. consistenza e gestione del MOF (fondo per il miglioramento dell’offerta formativa)
  2. le 100 norme da abrogare

Riguardo al punto 4) Studenti, che dovrebbe essere l’aspetto fondamentale di qualunque “piano per la buona scuola”, esso rimane in realtà un po’ in ombra nel documento governativo. Le cose da dire potrebbero essere assai numerose. A nostro avviso, occorre porre l’accento almeno su due criticità:

  1. l’elevata dispersione rispetto al conseguimento di competenze certificate

  2. la distanza fra competenze sviluppate a scuola ed attese del mondo del lavoro

e su due delle scelte strategiche che occorrerebbe adottare per avviarle a soluzione:

  1. una più netta identità dei diversi percorsi formativi secondari, cui attribuire vocazioni nettamente diversificate, con scelte conseguenti in termini di curricoli, metodi ed obiettivi

  2. una riscrittura dei piani orari funzionale rispetto all’obiettivo precedente e che lasci uno spazio di almeno il 20% alle opzioni individuali (sempre a livello secondario superiore)

Vai al documento ANP per un’analisi più approfondita dei diversi punti e relative proposte operative

Scuola democratica
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