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Educazione alla cittadinanza e insegnamento della Costituzione

Educazione alla cittadinanza e insegnamento della Costituzione

di Michele Busi

  [l’articolo che segue risponde alla chiamata al DIBATTITO EDUCAZIONE CIVICA ORA. Per vedere l’articolo di avvio del dibattito clicca QUI]

“L’ombra sua torna, ch’era dipartita”. Si potrebbe usare questo verso dantesco per riferirsi al ritorno, a partire da settembre, dell’educazione civica nella scuola italiana.

La Ministra Azzolina invierà a breve al Consiglio Superiore della PI le Linee guida messe a punto da un’apposita Commissione per dare concreta e non facile applicazione alla legge 20.8.2019 n. 92 sull’”Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica”.

Tre sono i nuclei concettuali a cui le Linee guida cercano di ricondurre la vasta materia della legge. In primo luogo la Costituzione quale cardine fondamentale della convivenza e del patto sociale del nostro Paese. In secondo luogo, i temi dello sviluppo sostenibile, dell’educazione ambientale, oltre che della conoscenza e della tutela del patrimonio e del territorio. Terzo nucleo è quello della cittadinanza digitale.

Diventa più che mai istruttivo a questo punto riprendere in mano il volume Educazione alla cittadinanza e insegnamento della costituzione, a cura di Luciano Corradini e del compianto Giuseppe Mari (Vita e Pensiero, Milano 2019).

Questo libro, concepito nel 2017 e uscito nel corso del dibattito parlamentare, che lo ha anche citato nell’Aula del Senato, affronta il tema Cittadinanza e Costituzione grazie a svariati contributi di carattere pedagogico, storico-critico, giuridico, didattico.

Il testo è organizzato in tre ampie sezioni: la prima riguarda i lineamenti fondativi dell’educazione alla cittadinanza, distinta e connessa con l’insegnamento della Costituzione, delle istituzioni dell’Unione europea e degli Organismi internazionali; la seconda è dedicata alla progettazione scolastica e a una puntuale esemplificazione didattica, proposta da presidi e insegnanti ricercatori, in riferimento alle rispettive scuole delle provincie di Brescia, Roma e Reggio Calabria; la terza infine illustra il resoconto della sperimentazione biennale condotta in merito da cinque scuole della Val Camonica.

Particolarmente interessante, dopo l’articolo introduttivo di Giuseppe Mari, che traccia gli orizzonti ideali dell’educazione alla cittadinanza, il contributo di Luciano Corradini, che è stato anche coordinatore di questa materia con quattro diversi ministri e per 7 anni vicepresidente del CNPI. Egli ripercorre il dibattito e il tortuoso percorso con cui siamo arrivati alla citata legge 92, varata all’unanimità, a partire dal DPR di Aldo Moro del 1958. Dopo il varo della Costituzione, avvenuto un anno prima della Dichiarazione universale dei Diritti umani, il problema di una valorizzazione anche didattica di questi fondamentali “codici” si è posto in vario modo, superando anche incertezze e dissensi. Questi grandi temi sono stati dal 2015 precisati dall’Agenda 2030 dell’ONU, anche per la scuola, come condizioni per la sopravvivenza del Pianeta.

Le pagine del volume evidenziamo come la Carta costituzionale costituisca non solo la legge fondamentale del nostro ordinamento, ma anche un ‘ambiente’ culturale e pedagogico, un linguaggio dotato di forza ideale, chiarezza e organicità etica, giuridica e politica, capace di accogliere, dar senso e orientamento alle persone che vivono nella scuola, alle discipline e alle attività che vi si svolgono.

C’è da tempo una crescente richiesta di buona politica e di buona educazione civica, in particolare dopo che l’esperienza della pandemia ci sta lasciando in una condizione analoga a quella della “ricostruzione” del Paese, che seppe rialzarsi dalle macerie morali e materiali prodotte dalla guerra mondiale.

La legge 92, lanciata anche da una proposta di legge di iniziativa popolare promossa dall’Anci, sottoscritta da migliaia di cittadini, con larghissime adesioni raccolte anche nella nostra provincia, con l’importante supporto di questo Giornale e del Comune di Brescia, sembra finalmente vicina ad entrare in vigore. Le pagine di questo libro mostrano come rispondere a questa richiesta sia una sfida che riguarda l’intera società, a partire da una scuola che è per certi aspetti da reinventare.

Scuola democratica
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