Segnalazione: IL CASO 3°D – CRONACHE DI UNA CLASSE IRRECUPERABILE di Bianca Chiabrando
Recensione di Paola Benadusi Marzocca (esperta di editoria per bambini e ragazzi)
Una lettura davvero piacevole IL CASO 3°D – CRONACHE DI UNA CLASSE IRRECUPERABILE di Bianca Chiabrando (Mondadori , pp.207, €14,00), considerando che l’autrice ha quindici anni ed il libro non solo è divertente, ma ricco di spunti interessanti e degni di approfondimento. Ecco cosa scrive Bianca da vera protagonista: “il caso di cui vi vorrei parlare, quello che dà il titolo a questo libro, riguarda un gruppo di esseri viventi che trascorre le sue mattine, a pochi metri da me, in quest’aula.” Partiamo quindi dalla “legge della 3°D”: “Invertendo l’ordine dei banchi, il casino non cambia”. I professori ovviamente non se ne rendono conto, anche se, precisa l’autrice, la sua “non è una classe normale.” Ma quale classe lo è mai stata? Pur ispirandosi a persone conosciute, è bene ribadire, come fa ogni scrittore che si rispetti, che qualsiasi riferimento ad una classe reale è inesistente. C’è da chiedersi dinanzi all’iniziativa di Bianca, tra l’altro corredata da disegni e schizzi davvero spiritosi e originali, se in generale i professori siano in grado di trasmettere in maniera efficace il loro sapere agli alunni e soprattutto siano interessati a capire chi hanno davanti, ognuno con il proprio carattere, comportamenti, difficoltà e ambizioni. Si potrebbe replicare che per questo ci vuole una persona laureata in psicologia, ed in effetti nel caos in cui si dibatte ormai da tempo la scuola italiana, l’idea di inserire la figura di uno psicologo di riferimento, come già avviene nelle scuole anglossassoni, non è proprio peregrina. Tuttavia, l’autrice del CASO 3°D ha dimostrato scrivendo questo libro che, a volte, basterebbe un po’ più di attenzione da parte degli insegnanti. Ma torniamo all’ incisiva testimonianza della nostra tredicenne, che fin dalla prima media si è guadagnata per i suoi voti l’appellativo di “secchiona”.Tutto ha inizio quando Bianca si imbatte casualmente e comincia a leggere due tomi dei padri della Storia della Psicologia: Sigmund Freud e Carl Gustav Jung. Anziché scoraggiarsi dinanzi a parole mai sentite prima e concetti di non immediato apprendimento, si appassiona a tal punto da confrontare con risultato esilarante i tipi psicologici di Jung “con i tipi allucinanti” che popolano la sua classe. Nello specifico sceglie cinque compagni ben conosciuti essendo ormai l’ultimo anno delle Medie.”Nelle prossime settimane, ogni volta che se ne presenterà l’occasione, annoterò pazientemente il comportamento anomalo di alcuni miei compagni. Sarà un lavoro lungo e faticoso, lo so”. Ma gli sforzi si affrontano!
Il risultato è brillante: con linguaggio semplice e chiaro, ricco di inventiva ed humour Bianca riesce a trasformare la scansione monotona delle mattinate scolastiche in un’avventura degna di essere vissuta. In un certo senso la sua è anche una feroce caricatura della scuola perché non solo descrive i cinque compagni prescelti , connotandoli come “un insieme di soggetti ” che ha condotto “al crollo psichico tre quarti del corpo insegnante”, ma anche varie categorie di professori con i loro limiti e pregi.