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Mobilità studentesca internazionale e borse di studio: quale impatto?

Mobilità studentesca internazionale e borse di studio: quale impatto?

A cura di Fondazione Intercultura

All’interno del processo di internazionalizzazione della scuola la mobilità studentesca internazionale rappresenta un fenomeno strutturale in continuo aumento: secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale sull’Internazionalizzazione delle Scuole e la Mobilità Studentesca dal 2009 al 2019 vi è un aumento pari al 191% di sedicenni, diciassettenni che trascorrono un trimestre, semestre o un anno scolastico all’estero. Sempre più studenti, quindi, ritengono importante, se non essenziale, arricchire il proprio percorso italiano di studi con un’esperienza formativa in un paese diverso. Questa scelta educativa, tuttavia, si scontra ancora spesso con alcuni ostacoli, tra cui quello dei costi elevati.

Nel caso dell’associazione Intercultura, che dal 1955 si occupa in Italia di promuovere l’educazione interculturale e internazionale attraverso la mobilità degli adolescenti, l’ostacolo economico è stato superato giacché da 45 anni mette a disposizione borse di studio significative: nel 2018 oltre il 75% dei partecipanti a un programma Intercultura (pari a circa 1500 studenti) ha usufruito di una borsa di studio (totale o parziale).

Preso atto di ciò, con l’XI rapporto dell’Osservatorio commissionato a Ipsos, la Fondazione Intercultura ha voluto indagare la ricaduta sociale delle borse di studio Intercultura. L’indagine ha coinvolto un gruppo di 122 ex borsisti che hanno partecipato a un programma Intercultura tra il 2000 e il 2012 e un gruppo di controllo (250 studenti selezionati con un profilo omogeneo agli ex borsisti per aspetti socio-demografici, economici e scolastici, ma che non hanno fatto l’esperienza di studio all’estero in età adolescenziale).

Uno dei dati più significativi che emerge dalla ricerca è che quasi l’80% degli ex borsisti di Intercultura dichiara che non avrebbero avuto la possibilità di partecipare a un programma di mobilità senza una borsa di studio. Inoltre, quasi la totalità degli ex borsisti dichiara che l’esperienza all’estero ha avuto un impatto decisivo sulla loro vita.

Ma chi sono gli ex borsisti di Intercultura? L’86% è laureato, contro una media nazionale del 28% (considerando la fascia d’età 25-34 anni; fonte: Istat 2017). Oltre a parlare l’inglese (98%),gli ex borsisti parlano anche altre lingue, tra cui il francese (53%), lo spagnolo (46%) il tedesco (27%). Il 72% dichiara di viaggiare diverse volte durante l’anno, contro il 29% del gruppo di controllo. Solo il 14% degli ex borsisti vive ancora con la famiglia d’origine mentre la media nazionale è pari al 63% (considerando gli italiani fra i 18 e 34 anni; fonte: Istat 2017);1 su 4 vive una relazione di coppia con un partner straniero (meno di 1 su 10 nel gruppo di controllo). Il 66% si dichiara molto felice contro il 39% del gruppo di controllo (e il 29% sul totale della popolazione italiana e il 25% nella fascia 18-34 anni; fonte: Ipsos 2018).

In altre parole, gli ex borsisti di Intercultura sono persone laureate, indipendenti, poliglotte, globetrotter, aperte mentalmente e felici. Tutto ciò ha delle ricadute anche sulle loro vite professionali: il 79% degli ex borsisti dichiara che è stato semplice trovare e/o cambiare lavoro tutte le volte che lo hanno cercato, contro il 45% del gruppo di controllo. Inoltre, un dato particolarmente interessante è che il 14% degli ex borsisti lavoratori esercita la propria professione in organizzazioni no profit o istituzioni (3% nel caso del gruppo di controllo) e il 12% nell’area dell’istruzione ed educazione (contro il 7% del gruppo di controllo). Questi dati evidenziano una maggiore attitudine e sensibilità nei confronti della dimensione sociale evidenziato anche dal fatto che gli ex borsisti si impegnano maggiormente rispetto ai coetanei in attività di volontariato: il 43% degli ex borsisti dichiara di aver svolto qualche attività in tale ambito nell’ultimo anno, contro il 29% del gruppo di controllo (e il 13% della popolazione Italiana; fonte: Istat 2018).

L’impianto di borse di studio che caratterizza e distingue l’associazione Intercultura riesce a dare una risposta democratica alle disuguaglianze educative, oltre che a quelle economiche, che determina un vero e proprio impatto positivo a livello sociale. Infatti, come evidenziato dall’ultimo report dell’Osservatorio, l’investimento sull’educazione internazionale e interculturale di qualità, e nella fattispecie sulla mobilità internazionale degli adolescenti, ha un tangibile impatto, non solo sul singolo individuo che ne beneficia, ma anche sull’intera società giacché gli ex borsisti diventano cassa di risonanza di valori, attitudini, conoscenze e abilità decisivi per arginare il pericoloso analfabetismo interculturale e democratico.

Scuola democratica
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