: recensione di ANNE FRANK, DIARIO
a cura di Paola Benadusi Marzocca (esperta di editoria per ragazzi)
Molti romanzi e testimonianze raccontano l’Olocausto, ma la maggior parte degli adolescenti non ha una chiara percezione di ciò che realmente significò. Rileggere quindi il diario che scrisse Anne Frank a tredici anni rinchiusa nell’angusto appartamento dove non ci si poteva muovere durante il giorno se non in punta di piedi, l’” Alloggio segreto”, divenuto famoso nel mondo e mèta continua di visitatori, non può che essere un arricchimento e un pensiero alla sua memoria. Si può aggiungere anche che la maggior parte degli adulti ha dimenticato i territori infiniti dell’immaginazione, ma non i giovani e forse proprio questo ha aiutato Anne a non lasciarsi sopraffare dalla malinconia nella sua reclusione. “Cara Kitty”, così Anne chiamava il suo diario, compagno inseparabile di sogni, aiuto indispensabile per superare solitudine e paura, il sole splende, il cielo è di un blu intenso, soffia un vento magnifico e io ho voglia, così tanta voglia, di tutto…”. Ristampato negli Oscar Junior Mondadori a cura di Guia Risari, arricchito dai nitidi e suggestivi disegni di Giulia Tomai, ANNE FRANK, DIARIO (trad. Antonio de Sortis, postfazione di Marco Missiroli, pp.503, € 13,00) è un libro da tenere vicino, da aprire e leggere ogni tanto per conoscere i sogni e le inquietudini di un’adolescente cui fu negata la vita, anzi orribilmente strappata. Ed anche per non dimenticare il genocidio degli ebrei, la più raccapricciante tragedia avvenuta meno di un secolo fa. Questo diario non era stato scritto per essere pubblicato. Anne quando cominciò a scriverlo non immaginava che il suo amico immaginario che le dava sempre gioia e conforto dinanzi ai suoi momenti di tristezza, alle rabbia e al senso di ingiustizia per il comportamento e l’ipocrisia degli adulti, sarebbe stato letto in tutto il mondo, che sarebbero state vendute milioni di copie, che avrebbe ispirato spettacoli teatrali e film. Lei stessa sarebbe stata la prima a non crederci. “Con la scrittura mi isolo da tutto, la mia tristezza scompare, il mio coraggio rinasce! Ma è questa la vera domanda, sarò mai capace di scrivere qualcosa di grande, diventerò mai giornalista e scrittrice?”. Leggendo il diario di Anne ampliato e integrato con aggiunte e scritti finora inediti che inizia prima della volontaria reclusione della sua famiglia per sfuggire ai nazisti, sappiamo che sicuramente lo sarebbe stata. Si intravedeva già nella sorridente ragazzina dai begli occhi pensosi che nascondevano un filo di irrequieta mestizia, talento, genialità, profondità di pensiero e tante altre cose. Lo stupore innocente e consapevole dinanzi all’incomprensibile, ottusa violenza che si manifestava al bieco grido “A morte, a morte gli ebrei!”. Un’oscena persecuzione perpetrata a danno di cittadini innocenti, la maggior parte dei quali non si identificavano né con gli ebrei come popolo, né con l’ebraismo come religione, assimilati da secoli nei Paesi occupati dalla Germania. Ma purtroppo l’indicibile avvenne. Nel 1940 furono applicate le leggi razziali antisemite e l’anno dopo cominciarono le deportazioni in massa degli ebrei nei campi di concentramento. L’Europa si trasformò in un luogo di paura e terrore.
“Questa edizione del DIARIO di Anne Frank, come scrive nell’introduzione Guia Risari, ci dischiude le sue pagine senza pudore, mostrandoci l’intimità di una persona che non c’è più. Ed è con questa consapevolezza che dobbiamo affrontarle.” Una storia che si deve ricordare perché dentro c’è tutto: amore, profumo di fiori, prepotenza, fatica di crescere, forza vitale e morte.