Back

Recensione di Il mondo di Lucrezia

: recensione di IL MONDO DI LUCREZIA

A cura di Paola Benadusi Marzocca

IL MONDO DI LUCREZIA di Anne Goscinny, illustrato da Catel (Gallucci, trad. Emanuelle Caillat, pp.179, € 12,50) è un libro incantevole, scritto con leggerezza e grazia, che racconta l’inizio della scuola media di una ragazzina di undici anni. Appunto Lucrezia che parla sempre in prima persona fissando momenti e attimi della sua vita a scuola e in famiglia.

Ha deciso da grande di diventare scrittrice e quindi per cominciare tiene un diario non tanto segreto, nel quale annota anche quello che desidera di più perché il messaggio in qualche modo arrivi a chi eventualmente lo leggerà di nascosto. Che gusto c’è ad avere segreti? Meglio esibire debolezze, difficoltà e successi. Le confidenze di Lucrezia sono divertenti e acute e fanno emergere una realtà molto articolata del mondo che la circonda in cui gli adulti non fanno sempre la figura migliore. Tra le sue considerazioni: “Gli adulti sono in assoluto gli animali più crudeli del mondo.”

Se ai nostri giorni trionfano “gli sfigati”, come dimostra la serie divenuta famosa dell’americano Jeff Kinney, “Diario di una Schiappa”, che è stato proposto anche in latino (Il Castoro), Lucrezia ci tiene invece ad essere brava a scuola, a puntare al massimo risultato ed è molto emozionata il primo giorno delle medie. Il professore di francese propone subito alla classe un tema sulla famiglia per conoscere meglio gli alunni e Lucrezia ci si butta a capofitto. Il quadro che viene fuori è esilarante e ricco di spunti interessanti per capire quanto siano importanti per un adolescente maschio e femmina che sia le lezione in classe e il contatto con i coetanei. Inoltre aiuta a comprendere le differenze fra la scuola francese e quella italiana. I disegni che accompagnano il testo a colori e di immediato impatto visivo, rendono al meglio i progetti, i desideri, la rabbia, la frustrazione e anche le paure che accompagnano la vita di questa ragazzina alla scoperta di se stessa e della realtà in cui è immersa.

Lucrezia vive in una famiglia allargata, non tradizionale, ma dove ognuno sembra a suo agio. La mamma è divorziata e risposata, ed ha avuto un figlio Victor che è il suo adorato fratellino. “Victor ama la normalità e non gli piace tutto ciò che è fuori dalle regole, e la mamma gli dà del filo da torcere.” Il padre di Lucrezia è un artista e ogni tanto ha una fidanzata nuova. “Per fortuna non se le sposa ogni volta, altrimenti farei indigestione di torte nuziali.” E poi ci sono le nonne a rendere la situazione ancora più frizzante. Una è tranquilla ed equilibrata, l’altra si sente ancora giovane e oltre a farsi tatuaggi e tingersi i capelli di azzurro, gioca a scacchi e “si dà da fare per vivere una vita in funzione dei proverbi.”

Nel suo diario la scuola è in prima linea, insegna infatti, come Lucrezia sottolinea, a diventare responsabili e autonomi. Ma non solo. Il prof di francese ha detto una mattina: “Ragazzi, prima di essere ragazzi, prima di essere alunni, siete cittadini. E dobbiamo progettare insieme la città.” Ma quale città? “La vostra, appunto.” Ed ha inizio un’ istruttiva e appassionante lezione sulla dinamica delle elezioni e del ballottaggio. Come si debbano eleggere dei rappresentanti che non saranno dei capi, bensì, nel caso specifico, i portavoce della classe per presentare programmi e opzioni volti a migliorare la situazione di tutti gli altri, ovviamente offrendo buone ragioni per farsi votare. Forse questo piccolo libro indicato dai 9 ai 99 anni dovrebbero leggerlo i nostri governanti!

Scuola democratica
Scuola democratica