di Paola Bergamaschi L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) come ente Pubblico di ricerca (ricerca e tecnologia), produce continuamente conoscenze e competenze e, similmente alla scuola, all’università ed al mondo della formazione, ha una serie di stakeholder di cui è fondamentale sapere il grado di soddisfazione (considerando tra gli stakeholder anche i dipendenti in quanto lavorano per produrre valore sociale). Non meno di una scuola, l’Asi infatti, in quanto ente pubblico, è per definizione responsabile socialmente. In questo senso si è voluto avviare un iter che portasse a “mappare” il valore sociale creato dall’ASI.
Il bilancio sociale dell’ASI è un processo avviato, in sintesi, con la finalità di rendersi conto e di rendere conto del valore creato per i propri stakeholder.
di Loredana Leoni (dirigente scolastica) in risposta all’articolo Discutiamo lo sviluppo della Buona Scuola –
Un Disegno di Legge per far rinascere l’autonomia scolastica. Questo potrebbe essere il titolo del processo avviato dalla Buona Scuola e che approderà nei prossimi giorni alla Camera. Un Disegno di Legge che si presenta abbastanza diverso dal documento di partenza: all’inizio molti aspetti apparivano, al di là degli slogan, piuttosto burocratizzati. Un documento ministeriale. L’attuale Disegno di Legge ribalta decisamente l’approccio.
Si riapre il dibattito. Dopo il confronto sul documento “La buona scuola” è tempo di discuterne lo sviluppo avvenuto con il disegno di legge delega del governo che dà uno sbocco sul piano normativo al processo avviato da quel documento e proseguito con la consultazione e con le ulteriori elaborazioni ministeriali.
di Fiorella Farinelli (Esperta di sistemi scolastici e formativi) –
Perché il piano straordinario di assunzioni si materializzi il prossimo 1 settembre, i lavori parlamentari dovrebbero essere velocissimi, non più di qualche settimana. Ci sono però punti caldi che obbligano alla massima attenzione.
di Associazione TreeLLLe –
Il documento sulla “buona scuola” è molto ricco di stimoli e proposte su diversi argomenti. TreeLLLe lo apprezza nel complesso ed intende appoggiarlo in ogni sede pubblica. Ritiene però utile soffermarsi in questa sede su alcuni aspetti, quelli sui quali più si è esercitata in passato la sua ricerca e riflessione.
di Paolo Sestito (Banca d’Italia ed ex commissario straordinario INVALSI) in risposta all’articolo “Per avere una buona scuola ci vuole una buona discussione” – L’uscita del documento sulla Buona Scuola e la consultazione avviata dal Governo sono iniziative encomiabili. Si è così sottolineata la necessità di affrontare il tema del sistema scolastico nella sua globalità dopo anni di micro-interventi. Inoltre si è sottolineata l’idea che una buona scuola è un investimento, da fare usando oculatamente le risorse, ma per l’appunto da affrontare. Tuttavia, senza pretesa di esaustività, è sugli aspetti che meno (mi) convincono che qui però mi soffermo.
di Anna Armone (direttore di “Rivista Trimestrale di Scienza dell’Amministrazione scolastica” e formatrice del personale scolastico) in risposta all’articolo “Per avere una buona scuola ci vuole una buona discussione” – La “Buona scuola”, benché ricca di spunti riformatori, non è coerente con il sistema costituzionale e amministrativo dell’istruzione. La funzione dirigenziale, il reclutamento dei docenti, la valutazione delle scuole e dei dirigenti vengono interpretati e progettati in una dimensione autoconsistente, negando la Governance dell’intero sistema.
Invito al dibattito di La Direzione di Scuola Democratica –
Il documento del Governo intitolato alla Buona scuola è un punto di partenza per una discussione generale di cui si sentiva il bisogno. Il primo suggerimento, quindi, è di misurarsi sulle singole questioni presenti nel documento per articolare e approfondire l’analisi e, soprattutto, per avanzare proposte. Analogamente è necessario procedere per quanto riguarda le questioni (e ce ne sono) di cui il documento non parla e che invece è utile o addirittura necessario affrontare.
E’ uscito il nuovo numero di Scuola Democratica. Dopo due Special Issue usciti nel 2013 e prima del terzo monografico che sarà dedicato al tema dell’equità e delle disuguaglianze educative (che sarà curato da Alessandro Cavalli), quello che apre questo 2014 è un numero standard anche se, come vedremo, i contributi che presentiamo sono questa volta focalizzati soprattutto, anche se non esclusivamente, sull’ambito scolastico.
di Bruno Losito (docente di Pedagogia sperimentale e Docimologia presso il Dipartimento di Scienze della formazione dell’Università Roma Tre; coordinatore nazionale per PISA 2006)
È utile una riflessione di carattere metodologico sulle procedure adottate in PISA. Molti limiti attribuiti a PISA sono ascrivibili ai sistemi di valutazione e alla ricerca valutativa nei paesi OCSE.
di Giunio Luzzatto (esperto di organizzazione didattica dei sistemi universitari)
La discussione pubblica sulla valutazione delle Università italiane ha preso finora in esame quasi esclusivamente il tema della ricerca scientifica (analisi VQR dell’ANVUR, e superficiali riferimenti mediatici alla collocazione dei nostri Atenei in graduatorie internazionali). Qui discutiamo invece, distinguendo i livelli (globale, o europeo, o italiano), quanto si sta muovendo circa la valutazione della didattica.
di Paolo Landri (Primo Ricercatore CNR-IRPPS)
Nel clima surriscaldato delle polemiche sulla somministrazione delle prove INVALSI merita attenzione la lettera di un gruppo internazionale di accademici pubblicata da The Guardian e indirizzata al responsabile del programma OCSE-PISA, Andreas Schleicher. La lettera è fortemente critica ma ha anche una interessante pars construens in cui vengono avanzate serie proposte per migliorare i processi di valutazione dei sistemi educativi e per poter modificare il programma OCSE-PISA in modo più pluralistico.
di Licia Cianfriglia (vicepresidente nazionale ANP – Associazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità della Scuola) Si è svolto il Convegno “SCUOLA E MANAGEMENT – Competenze per governare il cambiamento” – organizzato dall’Istituto Italiano di Project Management con ANP, INDIRE, INVALSI e col Patrocinio del Comune di Frascati.
Focus dell’iniziativa era la riflessione sulla competenza organizzativa richiesta oggi al dirigente della scuola per governare l’istituzione che presiede, in un contesto di continua trasformazione e di progressivo aumento di complessità.
di Emiliano Mandrone (Economista Isfol, Ente Pubblico di Ricerca, Responsabile Indagine PLUS)
L’Italia, co-presidente di turno della U.E, dedica l’anno 2014 al “ricercatore”. Predica bene ma come tratta la ricerca? La ricerca è vista spesso come un critico letterario pronto alla stroncatura, invece andrebbe interpretata come un coach, un suggeritore, come un tool di navigazione. Solo una ricerca libera ed autorevole può aiutare l’azione politica ed economica a raggiungere, in maniera più efficiente e rapida, gli obiettivi auspicati. È una cura preventiva che consente poi uno sviluppo migliore.
di Fiorella Farinelli (esperta di scuola e formazione)
La composizione della commissione per la scelta del nuovo presidente dell’Invalsi ha riacceso la discussione sul destino dell’Istituto e, più in generale, sulla valutazione scolastica. Inevitabile,considerato che a farne parte sono stati chiamati quasi esclusivamente dei “detrattori” più o meno severi delle attività promosse dal nostro Istituto per la valutazione.